Valutazione rischio illuminazione

L’importanza della luce e dell’illuminazione sul posto di lavoro non dovrebbe essere sottovalutata, in quanto può influire notevolmente sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori. Una scarsa illuminazione può portare a problemi alla vista, mal di testa e affaticamento, oltre ad altre patologie.

Inoltre, un’illuminazione inadeguata può compromettere la visibilità dell’ambiente di lavoro, aumentando il rischio di incidenti come inciampamenti o collisioni con oggetti. Pertanto, l’illuminazione non solo ha un impatto fisico, ma anche psicologico sui lavoratori che operano in ambienti poco illuminati. Il datore di lavoro, nel momento della valutazione dei rischi, deve anche tenere conto delle condizioni di illuminazione della sua azienda, intervenendo per renderla ottimale per lo svolgimento delle mansioni.

Valutazione rischio illuminazione: domande e risposte

All’interno dell’ allegato IV del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro sono indicati i requisiti che un’azienda deve adottare per garantire il corretto svolgimento delle mansioni e tutelare la salute dei lavoratori.

La luce naturale, infatti, consente di percepire un comfort visivo maggiore, ma anche di risparmiare sui consumi di energia elettrica. Tuttavia, il sole, durante il corso della giornata, si sposta, cambiando anche le condizioni di illuminazione nei luoghi di lavoro.

Una volta raccolti questi dati, deve anche misurare alcuni fattori: flusso luminoso dell’illuminazione, efficienza della stessa e intensità, misure che devono essere adeguate all’ ambiente e alle mansioni svolte.

Il D.Lgs. 81/2008 prevede che il datore di lavoro ripeta la valutazione dell’esposizione a rumore con cadenza almeno quadriennale, fermo restando l’obbligo per il datore di lavoro di ripetere la valutazione ogni qualvolta sia introdotto un mutamento nelle lavorazioni, che influisca in modo sostanziale sull’illuminazione dei luoghi di lavoro.

Esistono diversi enti preposti a diversi tipi di controlli che possono richiedere di visionare il DVR, quali per esempio l’ASL, l’INPS, l’INAIL, piuttosto che i Vigli del Fuoco e che possono addebitare diverse tipologie di sanzioni al Datore di lavoro, che in quanto titolare del rapporto di lavoro e detentore dei poteri decisionali e di spesa, è colui che ha le maggiori responsabilità in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Normative di riferimento

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